CHIUSURA
Durante il periodo di chiusura per il Covid-19, ho lavorato da casa, in smart working.
Faccio parte delle persone fortunate.
Difficile lavorare in un asilo nido da casa, con due gemelli di 5 anni a casa, e marito quasi sempre al lavoro in presenza e poco da remoto. Ma avevo contratto e stipendio fino al 30 giugno garantito. Fortunatissima anche perché vivo in Romagna, bella zona, vicino a tutto, casa spaziosa, 3 cani, un pò di giardino, vicini simpatici, con cui ci si poteva parlare dai balconi, o dai giardini, sempre a dovuta distanza. Non era così male.
Ripenso con un pizzico di nostalgia al silenzio di quel periodo.
La natura che ha potuto riaffacciarsi, provare a vivere un po’.
Facevo passeggiate vicino a casa con i cani e per me sentire solo i suoni della natura era poesia.
Il periodo, la primavera, è la mia stagione preferita: tutto sboccia,
i colori delle piante e dei fiori, la luce…
..come fosse una pittura in movimento accompagnata dalla sua musica anch’essa in movimento ma tutto sempre perfettamente armonioso.
Avevo la vita strapiena nonostante il blocco, perché bimbi, lavoro, e problemi di salute di mia madre…ma il mio cuore e anche i miei pensieri si sono rivolti anche ai ragazzi…ai giovani…pre-adolescenti adolescenti.
I PENSIERI VOLANO
Ho condiviso tantissimo tempo con i ragazzi prima per volontariato, poi per lavoro.
I progetti rivolti ai giovani sono molto vari come tipo di esperienze ed io non riesco a non pensare a loro.
Mi chiedevo:- “Come staranno a in questa situazione?”
Sicuramente il tanto uso della tecnologia per la scuola sarà stato interessante per loro all’ inizio.
Noi adulti, essendo di altri tempi, un po’ demonizziamo la tecnologia, chi più chi meno. Abbiamo un rapporto totalmente diverso con la tecnologia, sarebbe un lungo discorso.
Ma poi, non vedere gli amici? Gli amori? Non fare sport? I prof? Essere sempre a casa, con i genitori, o da soli nel caso di genitori che lavoravano …
Mahh situazione strana, i miei pensieri volavano. Provavo ad immaginare. I giovani di oggi forse sono meno ribelli, o forse semplicemente il modo di manifestare la loro trasgressione passa attraverso altri canali.
Il modo di rapportarsi è molto cambiato, ma credo che un fattore, una caratteristica di questa fase sia sempre molto presente.
LA SOLITUDINE INTERIORE
Credo che nella fase così complessa che parte dalla pre-adolescenza, una sensazione che accompagna i protagonisti, anche se i tempi cambiano a velocità altissima, sia LA SOLITUDINE INTERIORE.
I ragazzi in questo lungo periodo vivono un profondo cambiamento a livello fisico psichico ed emotivo.
Perdono tutte le certezze che avevano acquisito rispetto alla propria identità. E’ un periodo molto delicato. Essi vorrebbero dimostrare ai genitori di potercela fare da soli. Il confronto con gli amici, la socialità, il gruppo è tutto in questa fase. Al giorno d’oggi però questo socialità è mediata dall’ uso della tecnologia come mezzo. Che come tutti i mezzi non sono né buoni né cattivi.
Dipende come si usano. E quanto si usano.
Molti ragazzi passano la maggior parte del tempo a casa, da soli, davanti al pc, e probabilmente trasgrediscono alle regole messe dai genitori rispetto all’uso della tecnologia.
PAURA DELLA REALTA’
Tra pc e cellulare la camera diventa un rifugio, in cui sentirsi protetti e sicuri. Potrebbe inconsciamente ricordare il grembo materno.
Il confronto con gli altri nella vita reale spaventa. Social network, internet,… diventano una bolla di isolamento, dove fare ciò che desiderano, tanto se qualcosa non va si può spegnere. O chiudere la comunicazione.
Il confronto reale genera frustrazione, fatica.
Più facile costruirsi un identità virtuale che rappresenti chi si vorrebbe essere piuttosto che essere chi si è davvero. In questa fase di età non è di primaria importanza la qualità dei rapporti. Lo è di più la quantità. In questo il mondo virtuale la fa da maestro. Questo è ad esempio un elemento di rischio nell’uso di questi potenti mezzi. A questo proposito vi racconto un piccolo aneddoto.
ANEDDOTO
Qualche anno fa partecipai ad una serata formativa sugli adolescenti tenuta da un esperto. ..rivolta a genitori ed educatori.
Il formatore ci spiegò in modo approfondito quel profondo cambiamento di quella fase in termini di cellule, tempi di sviluppo di alcune parti rispetto ad altre per cui prima di ritrovare un equilibrio psico-fisico ci vuole tempo, ed è abbastanza inutile arrabbiarsi con loro, non sono loro a decidere tutta questa cosa, …questo non vuol dire che mamma e papà non devono fare i genitori. Anzi.
I ruoli sono importantissimi e lui li ha spiegati. Ci fu un accenno anche vari altri argomenti ad esempio rapporto col cibo, dipendenze alcool droghe, rapporto col proprio corpo, e il tanto attuale tema della tecnologia.
Veniamo all’aneddoto.
Una mamma intervenne raccontando un po’ la sua esperienza quotidiana.
“io non sono molto preoccupata dell’aspetto trasgressivo di mio figlio (14/15 anni), lui è calmo, sta sempre in camera, con il suo cell. Solo che non … “
Intervento dell’esperto :-“suo figlio sta guidando una Ferrari che va ai 300 km/h , senza patente, e lei non è preoccupata?”
In questa sede non posso contestualizzare le parole specifiche e chi le ha usate. Vorrei invece portare attenzione sul tema della consapevolezza. Quanto realmente gli adulti significativi sono informati e formati su questi argomenti?
Per adulti significativi intendo tutti quelli che circondano i ragazzi, in primis genitori, educatori, insegnanti, allenatori etc.
La Ferrari? I Ruoli? Il dialogo? Il cambiamento profondo di questa fase?
E il covid 19 in tutto ciò?
Non posso non pensare che può aver peggiorato questa situazione.
GIOVANI
Ho fatto tanti progetti con i giovani…credo che dentro abbiano il mondo.
Sono ricchi di pensieri, sensazioni, talenti, paure, fragilità..
Il rapporto col proprio corpo (cambiamento, cibo, sessualità, ….);
Gli affetti, le amicizie, la socialità, il confronto con gli altri;
Il futuro (il senso di appartenenza la costruzione della propria identità, pensiero progettuale).
Sono sempre stata convinta che ci sono pochi spazi adeguati ai ragazzi.
Per adeguati intendo principalmente due cose:
- educatori formati in modo specifico su questo target; tutti ne parlano, ma nessuno si fa carico di pagare chi ha le competenze per stare con i ragazzi, sapendo cogliere ciò che di profondo hanno da esprimere ma (anche eventuali fragilità prima che si trasformino in agiti che se ripetuti, non monitorati, non supportati, incanalati nel modo giusto potrebbero diventare problemi di vario genere).
- Supporto di una forte rete sociale e sostegno economico, che permetta ai ragazzi di costruire e realizzare i propri progetti accompagnati, per certi periodi dagli educatori, in modo che crescano da protagonisti attivi e responsabili e unici nella realizzazione dei loro piccoli e sempre più grandi desideri/sogni.
ATTENDO CON POCA CONVINZIONE IL MIRACOLO POLITICO IN CUI SI CAMBIA RADICALMENTE IL MODO DI PENSARE AL FUTURO DI QUESTO MONDO, E QUINDI ANCHE DEI NOSTRI RAGAZZI.
Attraverso questo spazio virtuale, sono aperta all’ascolto/lettura, anche privatamente, di chi si senta di condividere il proprio vissuto.
A volte anche solo scrivere, raccontare qualcosa a qualcuno, lo rende già meno doloroso, meno pauroso, e più affrontabile.
Ci si sente meno soli, e già parlandone ogni cosa si ridimensiona.
L’anonimato potrebbe anche aiutare in questo caso.
SE QUALCHE GENITORE E’ UN PO’ PREOCCUPATO o se qualche ragazzo/a vuole raccontarsi perché no…ogni esperienza è utile.